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PALESTINA LIBERA! Venerdì 10 novembre- corteo regionale

Venerdì 10, corteo regionale contro il genocidio del popolo palestinese a Gaza.

Ore 17:00, piazza Libertà.

Le violenze e i bombardamenti di Israele sul popolo palestinese di Gaza in un mese hanno già portato a più di diecimila persone uccise, più di 300000 feriti. Gaza è uno dei luoghi più sovrappopolati e poveri al mondo, e nascere a Gaza significa crescere in un carcere a cielo aperto. Lo Stato israeliano bombarda campi profughi (il campo profughi di Jabalia, è stato bombardato tre volte in 24 ore), ospedali già sovraccarichi, scuole e infrastrutture di Gaza, ammazzando civili e portando avanti una pulizia etnica. E nel mentre, i coloni continuano a uccidere e scacciare con attacchi violenti le persone palestinesi dai loro villaggi e dalle loro terre in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.

Le fondamenta su cui si basa lo Stato israeliano sono quelle del nazionalismo religioso e del colonialismo d’insediamento, che utilizza lo strumento dell’apartheid per mantenere dentro e fuori dai confini un’intera parte della popolazione sotto controllo, privandola di diritti umani, civili e politici. Questa occupazione predatoria e sanguinaria continua a causare morti con il supporto dell’imperialismo occidentale, complice di obbligare una popolazione a vivere in una prigione a cielo aperto.

Ora lo stato d’Israele sta approfittando dell’attacco portato avanti dalle forze di Hamas per eliminare completamente la popolazione di Gaza. Questa strategia è coerente con una “logica dell’eliminazione” e di pulizia etnica che mira alla sostituzione di una popolazione nativa e autoctona con quella dei coloni. Questo è avvenuto nel 1948, la Nakba, con più di 800.000 persone palestinesi cacciate dalle proprie abitazioni e sta avvenendo nuovamente con la richiesta di Israele di spostare civili a sud della striscia di Gaza.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato per “una tregua immediata e durevole”, sostenuta da 120 paesi (14 contrari, 45 astenuti). L’Italia si è astenuta, confermando il via libera del governo italiano al genocidio in atto, legittimandolo.

NON IN NOSTRO NOME!

Siamo dalla parte del popolo palestinese, e ci sottraiamo a questa stringente dicotomia “o con Israele o con Hamas” funzionale solo alla narrazione propagandistica occidentale. Questa narrazione depoliticizza situazioni che vengono sistematicamente strumentalizzate per giustificare crimini, genocidi, espropri, occupazioni militari.

Siamo per la fine immediata dell’attacco israeliano e la liberazione degli ostaggi e dellx prigionerx politicx palestinesi nelle carceri israeliane e con tutte le donne, le persone queer. Stiamo i soggetti che quotidianamente combattono e si organizzano contro la violenza patriarcale e nazionalista, che al momento lottano contro una triplice oppressione di classe, di genere e coloniale, in una situazione estrema stratificatasi nella violenza e nel dolore di un’occupazione militare permanente.

Siamo per il boicottaggio delle merci di provenienza israeliana.

Le compagne del movimento femminista palestinese Tal’at, gridano che non può esserci una Palestina libera se le donne palestinesi non saranno finalmente libere (Donne libere in una Palestina libera_ وطن حر نساء حرة).

Patriarcato e colonialismo sono due facce della stessa medaglia.

PALESTINA LIBERA.