Categorie
cose che diciamo // comunicati General

Dimezzano i consultori, ma fingono di no: comunicato stampa

Dopo l’incontro di ieri tra il Comitato di partecipazione per i consultori familiari e il direttore Antonio Poggiana e altri membri della dirigenza ASUGI, i media oggi titolano che i consultori non chiuderanno, dimostrando una scarsa capacità di lettura del comunicato dell’ufficio stampa interno di Asugi. Gli stessi media non fanno nessun accenno alle assemblee e alla manifestazione di piazza di questi mesi, lasciando intendere che l’azienda sanitaria ha cercato spontaneamente la partecipazione della cittadinanza nella fase decisionale.

Le cose sono, in realtà, sono andate diversamente: ASUGI avrebbe voluto chiudere due consultori quasi di nascosto, ma noi abbiamo fatto casino e sono stati costretti a prenderne atto. La verità è anche che, nel suo comunicato, ASUGI rivendica i motivi dell’atto di programmazione, ribadisce che «si è ipotizzata l’esistenza di due sedi cittadine (hub), una a Valmaura e l’altra a Roiano» e cerca complicità. Per mettere in chiaro queste cose abbiamo scritto un comunicato stampa, che vi condividiamo.

Trieste, 13 luglio 2023 – Non Una di Meno Trieste è impegnata da mesi, assieme ad altri soggetti, nella battaglia contro il dimezzamento dei Consultori familiari.

Mercoledì 12 il Comitato di partecipazione per i consultori familiari ha incontrato la direzione di ASUGI, per porre delle precise domande sul futuro dei servizi. Anche Non Una di Meno era presente, rimanendo sotto la direzione di ASUGI a far sentire la propria rabbia con un cacerolazo.

Durante l’incontro di ieri mattina, le risposte ricevute alle domande presentate sono state vaghe e inconcludenti. L’azienda sanitaria, nel comunicato prodotto dal proprio ufficio stampa interno, riporta che l’incontro è stato «utile, in quanto ha rappresentato un punto di inizio per condividere pareri e opinioni e per avviare una comunicazione indirizzata soprattutto a informare e a rassicurare il cittadino sul tema».

Se l’incontro di ieri è «un punto di inizio», fanno notare le partecipanti all’assemblea cittadina, vuol dire che ASUGI ha finora agito senza alcun percorso di partecipazione della cittadinanza e, anzi, ha cercato di far passare i tagli ai servizi quasi sotto silenzio. È stata la grande mobilitazione cittadina di piazza di questi mesi a costringere ASUGI ad «avviare una comunicazione».

Inoltre, nel termine «rassicurare» si legge il timore di fare brutta figura davanti a tutte quelle persone che ogni giorno si stanno vedendo negare il proprio diritto alla salute, il tentativo di domare il dissenso, e non di negoziare delle soluzioni condivise.

ASUGI, rispetto ad alcune rivendicazioni di Non Una di Meno nel merito, parla di «parere» o «opinione», ma non lo sono: ad esempio, lo standard di un consultorio ogni 20mila abitanti è quanto chiede la norma di legge (Decreto del Ministero della Salute 77/2022).

Nello stesso comunicato si legge che «al momento nessun cambiamento è stato attuato rispetto alla presenza sul territorio di 4 sedi consultoriali: eventuali cambiamenti verranno comunicati con largo anticipo alla cittadinanza». Evidentemente la mobilitazione di questi mesi sta imponendo quantomeno una certa cautela ai vertici dell’azienda. Tuttavia, ASUGI nega ciò che sta succedendo silenziosamente già da mesi: le professioniste che vanno in pensione non vengono sostituite e già ora ci sono vari servizi sospesi in attesa dell’accorpamento. Questo è quanto riportato da alcune utenti, presenti ai lavori dell’assemblea cittadina.

Nel comunicato, infine, si legge che «la missione» di ASUGI è «garantire una risposta equa a tutti» e tuttavia lo stesso comunicato ribadisce l’intenzione di ridurre le strutture consultoriali. Si tratta però, dicono, di un work in progress: secondo Non Una di Meno, questo work in progress va presidiato per evitare che una minore attenzione all’argomento porti al dimezzamento, ancora previsto nell’atto di programmazione.

Non Una di Meno, e tutta l’assemblea cittadina, non si ferma ora e non si fermerà fino al ritiro definitivo del progetto, mettendo in campo tutti gli strumenti che i vari soggetti che fanno parte dell’assemblea ritengono rilevanti, da quelli più istituzionali alle manifestazioni di piazza, che ASUGI vorrebbe silenziare.

Gli strumenti del padrone non smantelleranno la casa del padrone. (Audre Lorde)

Non una di meno Trieste