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Libere di scegliere, libere di abortire!

«Il CAV [Centro di Aiuto alla Vita] di Trieste – recita il sito ufficiale – è stato costituito il 18 dicembre 1978 in un periodo estremamente delicato dopo l’approvazione della legge 194 sulle “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. Allora, la scelta fatta rappresentò una terza via tra la lotta ad oltranza a favore dei “nuovi diritti civili” e la rassegnazione: si scelse di impegnarsi concretamente per la difesa della vita nascente, a fianco di donne e coppie in difficoltà a causa di una gravidanza inattesa o comunque difficile.»

Da allora, il Centro “Marisa” e tutti i centri analoghi in Italia hanno portato avanti una campagna antiabortista costante, nascondendosi dietro il sostegno economico e psicologico alle donne in gravidanza e alle neomamme. Attraverso finanziamenti pubblici, dagli enti locali e dalle aziende sanitarie, hanno cominciato a infestare gli ospedali e i muri delle città con la loro propaganda natalista e anti-scelta. Grazie al patrocinio degli enti pubblici, hanno organizzato convegni sulla genitorialità che sono anche convegni contro l’autodeterminazione delle donne: proprio in questi mesi, durante il corso “Crescere un figlio oggi” organizzato dal CAV “Marisa”, una serie di maschi bianchi over sessanta tiene lezioni su come dovremmo partorire, allevare e non abortire.

La Fondazione Pro Vita&Famiglia riceve ingenti finanziamenti internazionali, come dimostrato da varie inchieste giornalistiche e militanti. Il tentativo di infiltrarsi nelle maggiori istituzioni dello Stato ha portato di recenti a buonissimi frutti: Lorenzo Fontana, organizzatore del Congresso mondiale per la famiglia a Verona nel 2019, simpatizzante di Alba Dorata, già ministro per la famiglia e le disabilità nel governo Conte I, è oggi presidente della Camera.

La lotta per tenersi stretta quella fetta di autodeterminazione che eravamo riuscite a strappare è oggi più serrata che mai. Non ci chiuderemo in difesa, questa è una lotta al contrattacco: a partire dai muri delle città fino al grande corteo per la Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne che si terrà a Roma il 26 di questo mese e dove andremo tutte insieme, @nonunadimeno!