Continua la serie di interventi che abbiamo fatto al presidio per l’aborto libero sicuro e gratuito, il 28 settembre in piazza della Borsa. Il terzo intervento riguarda l’educazione sessuale.
Oggi nella giornata mondiale per l’aborto sicuro pensiamo che sia importante parlare anche di educazione affettiva e sessuale.
Siamo convinte che l’IVG debba essere sempre garantita in libertà e sicurezza e crediamo che questo possa avvenire solo attraverso percorsi di conoscenza del proprio corpo, delle proprie emozioni e dei propri desideri.
L’Italia è uno degli ultimi Stati membri nell’Unione europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria nelle scuole, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania.
Le associazioni no-choice entrano con subdoli progetti di “difesa della vita” all’interno degli istituti scolastici, soldi pubblici che vengono dirottati verso chi di fatto propugna una visione oscurantista, familista, patriarcale del corpo e soprattutto del corpo delle donne, del corpo di chi ha capacità riproduttiva.
Pensiamo che solo promuovendo percorsi di crescita e di consapevolezza le persone siano in grado di gestire le scelte delle loro vite.
La sessualità fa parte della vita di ogni individuo, è parte delle pulsioni che guidano le relazioni e le scelte; cresciamo sviluppando questo aspetto della vita spesso in modo confuso, distorto dal bombardamento trasversale di informazioni che ci arrivano da una società che tende a sessualizzare ogni minimo aspetto sfruttando la potenza del desiderio per profitto o per indirizzo morale.
L’educazione sessuale non può limitarsi ad essere una lezione di scienza, per quanto gli aspetti anatomici e fisiologici siano centrali nella prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili e della procreazione desiderata o non, nonché della comprensione dei meccanismi del piacere.
L’educazione all’affettività dovrebbe accompagnare e forse introdurre questo aspetto della vita. Una educazione che promuova la scoperta e la conoscenza dei propri desideri, del proprio orientamento, del proprio piacere, una educazione che sproni * ragazz* alla sperimentazione delle relazioni senza ipocrisia e moralismi nel rispetto de* altr* promuovendo la cultura del consenso.
L’immagine è presa da una Marcha estudiantil in Cile; ph. Nadia Martinez.