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Elisabetta Molaro, non una di meno!

Elisabetta Molaro era un’assicuratrice e viveva a Codroipo. Aveva 40 anni e due figlie. Non sappiamo che vita facesse, se fosse triste o felice, stanca o leggera. Faceva, molto probabilmente, una vita normale e faticosa come quella di tutte noi.

Elisabetta Molaro, come altre cinquanta donne in Italia dall’inizio dell’anno, è stata ammazzata da suo marito. Elisabetta Molaro, come altre centotré donne in Italia nel 2021, è morta in un femminicidio. Elisabetta Molaro, come altre centouno donne in Italia nel 2020, è stata uccisa perché era una donna.

Non importa come è stata ammazzata (a coltellate). Non importa dove è stata ammazzata (in una villetta). Non importa qual era la sua situazione coniugale (si stava separando). Non importa quanti anni ha il marito (44). Non importa quanti figli avesse (due bambine).

Non importa perché quello che importa ora – e che ci provoca questo dolore acutissimo tra il cuore e il cervello – è che anche lei, come tante, come troppe, è stata ammazzata. Non importa ma insieme importa tantissimo raccontare chi era, ricordare chi era, essere il grido di lei e di tutte le donne che più non hanno voce. Portare anche lei, che viveva così vicino a noi, nelle nostre piazze, sentire il suo nome nelle nostre vite, sentire la sua vita nella nostra rabbia.

Oggi, alle 17:30, saremo in piazza Attilio Hortis/Non una di meno, per lei.

E per Lidia Miljkovic, 42 anni, uccisa a colpi di pistola dal suo suo ex compagno: Noelia Rodriguez, 46 anni, accoltellata a Rimini; per Miranda Pomini, 91 anni, uccisa dal figlio; per Stefania Pivetta, 56 anni, e per sua figlia Giulia, uccise dal marito e padre a Samarate (Varese); per Romina De Cesare, 36 anni, uccisa su una spiaggia di Sabaudia dal suo ex; per Alice Scagni, 34 anni, accoltellata dal fratello; per Viviana Farolfi, 71 anni, ammazzata dal marito; per Sonia Solinas, 49 anni, uccisa vicino a Novara; per Romina Vento, annegata nell’Adda dal compagno; per Fabiola Cornaghi, uccisa dal figlio; per Angela Avitabile, uccisa dal marito; per Inirida Roa Sierra, 45 anni; Carol Maltesi, 26 anni; per Viviana Micheluzzi; per Maria Begoña Gancedo, accoltellata dal figlio; per Tiziana Gatti, uccisa dal compagno della figlia a Reggio Emilia; per Naima Zahir; per Alda Pivano, 94 anni, soffocata dal marito; per Anastasia Bondarenko, arsa viva; Maria Ballardini, 83 anni; per Vincenza Ribecco, uccisa dall’ex marito in Calabria l’8 marzo; per Alessandra Frati, 46 anni; per Anna Borsa, 29 anni, di Napoli; per Rosa Alfieri, 24 anni, di Napoli; per Albertina Creola, 69 anni, di Biella; Simona Michelangeli, viene uccisa dall’ex, a Roma; per Nadia Bergamini, 70enne, col cranio fracassato dal genero, a Latina; per Franca Franchini, 76 anni, accoltellata a morte dal marito; per Guglielmina Pasetto, 71 anni, soffocata dal marito. E per tutte le altre, in Italia e nel mondo, quest’anno e da sempre.

Cantamos sin miedo, pedimos justicia

Gritamos por cada desaparecida

Que resuene fuerte: ¡Nos queremos vivas!

Que caiga con fuerza el feminicida

Yo todo lo incendio, yo todo lo rompo

Si un día algún fulano te apaga los ojos

Ya nada me calla, ya todo me sobra

Si tocan a una, respondemos todas!

Ci ritroviamo, oggi, mercoledì 22 giugno alle ore 19:30 in un’assemblea pubblica in piazza Attilio Hortis per appendere un pañuelo per ogni donna ammazzata nel 2022.