Riapriranno le stazioni spaziali
I bambini saranno accompagnati dai militari
Sulla formazione non si investe
La storia continua sotto altra veste
E’ la scuola mascherata
Figlia di una società malata
E a chi potrà importar?
Le lezioni andrete a farle al bar!
E’ in atto una pandemia:
Si chiuda, si apra
Riparta l’economia!
L’università lasciatela stare
basta imparare a farsi sfruttare!
Prenderemo dei banchi a rotelle
Per una scuola a 5 stelle
E così dalle stelle alle stalle
Racconteremo un sacco di palle
Per riparare ad ogni torto
Inventeremo il teletrasporto
Ma se sei nata in periferia
lì resterai
È così sia!
Si sa l’istruzione è fatta a scale
Non solo c’é chi scende
Ma c’è chi casca e si fa male
La didattica a distanza lo sai
È come il vento
“Servono mille computers”
E voi dategliene cento!
E se manca il personale
Trasformeremo ogni supplente
in interinale
Ogni preside in dirigente
Così cambierà tutto
ma non si noterà niente
In questa città
Non c’è alcuna comunità
Anche i ricreatori
Son diventati oratorii
In mano a privati e religiosi
Della premiata ditta “giochi costosi”
Risposta:
L’istruzione lo sai che cos’è?
È un parcheggio, un servizio
Beh fai un po’ te
È una chiave
Un ingresso
Dal tempo presente
Per cambiare l’esistente!
* Filastrocca in versi ” casuali” , letta in piazza della Borsa a Trieste, in occasione della manifestazione su scuola e università, organizzata insieme a Priorità alla scuola e all’assemblea La scuola non esiste.