Categorie
cose che diciamo // comunicati

L’aborto a Trieste ai tempi del Coronavirus

Di seguito, continuiamo con la serie di testi dove raccontiamo la situazione attuale, dal nostro punto di vista, cercando di fornire informazioni utili a tutte/*. Oggi parliamo di libertà di scelta. Per chi non ha tempo o voglia di leggere tutto, diciamo subito la cosa importante: a Trieste, gli aborti (IVG) si stanno svolgendo regolarmente, con tempi di attesa ridotti rispetto al solito, visto che sono diminuiti gli altri interventi. Se ne avete bisogno, contattate il consultorio della vostra zona. Se volete segnalarci qualcosa o raccontarci una storia a riguardo, da Trieste o da altre province del FVG, scriveteci qui, o a nudmtrieste@gmail.com. Trovate qui i numeri dei consultori: https://asugi.sanita.fvg.it/…/menu_str…/dat_consultorio.html

Nelle prime “zone rosse”, gli ospedali hanno cominciato subito a sospendere l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG): è successo a Sant’Angelo Lodigiano, Codogno e Casalpusterlengo. A Bergamo, dei tre presidi che garantivano l’IVG in provincia (Alzano Lombardo, Seriate e Piario), resta attivo solo Piario. Il problema si pone perché i giorni per effettuare un’IVG sono limitati: si può abortire entro 90 giorni dal concepimento per l’aborto chirurgico, che si riducono a 49 nel caso di aborto farmacologico. A questo bisogna aggiungere che dal momento della domanda in consultorio, si è costrette (se non c’è urgenza) ad aspettare sette giorni, una settimana in cui la persona incinta – trattata come una bambina – dovrebbe ripensare alla sua scelta.

Gli ospedali che interrompono il servizio di IVG lo fanno basandosi sul Decreto del 9 marzo, secondo il quale “possono rimodulare o sospendere le attività di ricovero e ambulatoriali differibili e non urgenti” e ritenendo a torto l’aborto un’attività “non urgente”. Tuttavia, in una circolare del Ministero della Salute del 30 marzo, viene stilato un elenco dettagliato delle prestazioni in ambito ostetrico e ginecologico che non sono differibili, cioè che non possono essere rimandate, e tra quelle c’è anche l’IVG. Ciononostante, paradossalmente, molti ospedali hanno mantenuto l’aborto chirurgico e sospeso il servizio di aborto farmacologico, che avrebbero invece dovuto estendere a 90 giorni (come altrove in Europa, già in tempi non emergenziali) e permettere di svolgere fuori dagli ospedali, come già avviene altrove.

Come scrive Obiezione Respinta, l’aborto non si può semplicemente posticipare. Già di norma in Italia non è semplice interrompere una gravidanza, per via dell’altissima diffusione dell’obiezione di coscienza e della difficoltà a reperire informazioni. Il servizio di IVG non può essere sospeso, ma la situazione in questo momento è complessa e confusa: abbiamo ricevuto segnalazioni di ospedali che hanno trasferito interamente il reparto di IVG o che hanno dovuto limitare gli accessi a causa dell’emergenza. Obiezione Respinta ha istituito un canale telegram per l’emergenza aborti durante il Coronavirus: https://t.me/aborto_emergenzaCOVID19. È attivo anche il loro numero 24h/24: +39 331 9634889

L’ASUGI informa che Consultori Familiari dell’area triestina e isontina continuano a erogare gli interventi anche se con modalità diverse e in linea con le indicazioni da seguire per l’emergenza sanitaria in atto.Potete rivolgervi telefonicamente al Consultorio di vostro riferimento ai consueti numeri di telefono e nei consueti orari. Non una di meno – Trieste ha contattato telefonicamente alcuni dei consultori di Trieste, che confermano che tutti i consultori stanno lavorando regolarmente, con le giuste precauzioni per la tutela della salute collettiva. All’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, ci confermano dall’interno, le IVG si stanno svolgendo regolarmente; anzi, essendo di molto diminuiti gli altri interventi, non c’è lista d’attesa. Al Burlo, il ricorso all’aborto farmacologico avviene in genere in più del 50% dei casi.

In questa fase, in cui presidi sanitari come i consultori e i reparti di ginecologia mostrano tutta la loro importanza per la vita di tutte/*, chiediamo:

– Rifinanziamento dei consultori
– Estensione dell’IVG farmacologica da 7 settimane a 9 settimane dall’inizio della gravidanza;
– Estensione del ricorso all’IVG farmacologica in tutti i casi dove è possibile;
– IVG farmacologica in day hospital;
– Eliminazione della settimana di riflessione dal rilascio del certificato alla data dell’IVG;
– Divieto di obiezione di coscienza negli ospedali pubblici;
– Sviluppo della telemedicina e dell’aborto per telemedicina.

Segnaliamo alcune fonti sul tema:

1) La petizione di Pro-choice. Rete italiana contraccezione abortohttps://secure.avaaz.org/…/presidente_del_consiglio_dei_m…/…

2) IVG, ho abortito e sto benissimohttp://hoabortitoestobenissimo.blogspot.com/

3) Canale Telegram di Obiezione Respinta, sull’accesso all’IVG ai tempi del Covid-19: https://t.me/aborto_emergenzaCOVID19.

4) Un articolo de il Posthttps://www.ilpost.it/2020/04/03/aborto-ivg-coronavirus/